Avete detto rimpasto?
"Escludo lo scenario che preveda una sconfitta in Toscana ma, ovviamente, ci sarà una conseguenza politica se perdiamo quasi tutte le Regioni. Questo non comporta che debba cadere il governo".
Lo dice Goffredo Bettini, grande vecchio del Partito Democratico, ospite a In Onda' su La7.
"Che sulle alleanze ognuno faccia come gli pare non va bene. Tutti dicono, M5S e Renzi compresi, che questo governo deve durare. Allora, se deve durare, occorre che si cambi registro. Dobbiamo avere una reale alleanza politica, con la stessa missione".
Bene, questo governo, questo ritocco si può fare anche da solo, automaticamente, senza consultazione su Rousseau e senza ulteriori negoziati, praticando la massima discontinuità col governo giallo-verde.
E dunque: monocolore del M5S. Ovviamente fermando il tempo. Tesaurizzando una scansione temporale, quella del 2015, dove tra PD e il M5S, il tasso di odio era contenuto.
Son passati cinque anni ma sembra una vita. Una percezione acuita, credo, dallo spartiacque ante-Lega, post-Lega, dal primo governo Conte.
I punti interrogativi dell'infografica rappresentano la perplessità della professoressa Carlassare, che - col suo atteggiamento rigoroso e schivo - si smarcò già all'epoca (si aggiunga che è nata nel 1931 e che non credo sia il caso di disturbarla nuovamente); il secondo per fatti più recenti collegati all'inciampo di Lannutti in una bufala storica, quella dei Saggi di Sion, di recente indagato per "diffamazione aggravata dall'odio razziale" (lontani da ogni forma di giustizialismo, proprio non sapremmo come spiegarlo a Liliana Segre).
Qualcuno era subentrato dopo le rinunce di Milena Gabanelli e Gino Strada.
Comunque, sempre e comunque si tratterebbe di "all stars", capaci di farci recuperare il tempo perduto, sia come prestigio internazionale che come irrinunciabile occasione formativa.
Facile, nevvero?
Muoviamo da venerdì 30 gennaio 2015:
Ferdinando Imposimato, (16.653 voti) purtroppo ci ha lasciati
Romano Prodi, (10.288 voti) è del 1939 ma gode di ottima salute
Nino Di Matteo, (6.693 voti) non potrebbe essere un ottimo viceMinistro alla Trasparenza con delega alle Informazioni per la sicurezza?
Pierluigi Bersani, (voti 5.787) come lo vedreste vice dell'ottimo Patuanelli?
E Gustavo Zagrebelsky (voti 5.547) viceMinistro per le Riforme Costituzionali?
Raffaele Cantone, (voti 3.341) con delega alla Solidarietà e ai Beni Comuni (suvvia, un buon sostituto di Stefano Rodotà).
E a Salvatore Settis, (voti 1.517) un posticino come collega della sottosegretaria Orrico non potremmo propoglielo?
Gino Strada Ministro della Difesa e della Cooperazione Internazionale (splitting parziale degli Esteri) o Gigino resta male?
Milena Gabanelli non potrebbe essere un ottimo capo dell'ufficio stampa del presidente del Consiglio dei ministri? Dai che un'alternativa a Rocco Casalino, con la logica del promoveatur ut amoveatur, gliela si trova.
Milena si disse "sopravvalutata", e comunque si diede del "tempo per pensarci".
Gino Strada rimise la decisione in mano al Movimento, un modo per ringraziare e allo stesso tempo sottolineare che la sua priorità è Emergency e in particolare l'emergenza rappresentata dalla percentuale di italiani che non ha accesso a cure adeguate.
Il web (sovrano?) commenta e interpreta. E comunque, facendo la tara ai commenti, le posizioni di Gabanelli e Strada si possono sintetizzare come due modi per declinare gentilmente l'invito.
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