Una pandemia del 1964

14 febbraio 1964

seduta di venerdì 14 febbraio 1964
Camera dei Deputati
Presidenza del Vicepresidente Paolo Rossi
(PSDI)

PRESIDENTE. Le seguenti interrogazioni, tutte dirette al ministro della sanità, che trattano lo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente: Pasqualicchio, « per conoscere quali cause abbiano determinato il rinvio della vaccinazione antipoliomielitica con il vaccino Sabin , sebbene sia stato annunziato da alcuni mesi l'inizio della vaccinazione con detto vaccino »
(507);
Romano e Nicolazzi, « per conoscere quali disposizioni siano state impartite per introdurre nel più breve tempo possibile anche in Italia la vaccinazione in massa contro la poliomielite con il vaccino per via orale del tipo Sabin. Gli interroganti chiedono, in particolare, di conoscere se il Governo ritenga necessario – per non perdere altro tempo prezioso e per garantire la somministrazione di un vaccino sicuramente efficace e non di un gradevole sciroppo – superare la normale rete
di distribuzione farmaceutica, non attrezzata con idonei impianti di refrigerazione, e distribuire il vaccino Sabin attraverso appositi centri provinciali, ospedali, farmacie comunali, ecc., sotto il controllo e la responsabilità del Ministero della sanità e dei suoi organi periferici » (603) ;
De Pascalis, Usvardi e Baldani Guerra,
« per conoscere i criteri e gli indirizzi con cui è stata impostata e sarà realizzata la campagna nazionale antipoliomielitica col metodo Sabin » (648).

L'onorevole ministro della sanità ha facoltà di rispondere.


MANCINI, Ministro della sanità
Ritengo doveroso dire subito che condivido le preoccupazioni dell'onorevole Pasqualicchio per il rinvio che ha subìto l'inizio della vaccinazione antipoliomielitica con il vaccino Sabin, contrariamente alle assicurazioni che erano state date in precedenza. In effetti alla data del 15 dicembre 1963 , praticamente quindi all'inizio dell 'attività dell'attuale Governo, esisteva di fatto, per quanto riguarda il programma di vaccinazione antipolio, una situazione piuttosto difficile.
Per l'attuazione della vaccinazione secondo Sabin occorreva provvedere alla tempestiva distribuzione presso tutti gli uffici dei medici provinciali di un adeguato numero di frigoriferi, una parte dei quali a meno venti gradi, necessari per una idonea conservazione del vaccino fino al momento del suo impiego.
I frigoriferi ordinati a tale scopo (circa tremila) sarebbero stati però consegnati al massimo e nella migliore delle ipotesi entro il prossimo mese di maggio 1964 : il che significava che la campagna di vaccinazione avrebbe dovuto essere svolta nel periodo giugno-agosto.
E' noto come la vaccinazione praticata durante i mesi estivi non sia la preferibile, soprattutto per la maggiore probabilità di una azione interferente degli enterovirus più diffusi in questo periodo, con la conseguenza di una diminuita efficacia della misura immunitaria. D'altra parte era da respingere l 'ipotesi di uno spostamento dell'inizio della vaccinazione alla fine dell'autunno 1964, perché in tal modo nulla si sarebbe fatte per prevenire quei casi di malattia paralitica che, in base ai dati epidemiologici attuali, si è indotti a temere per la stagione estivo-autunnale del corrente anno.
Si è resa pertanto necessaria una radicale e non facile modifica del programma precedente predisposto, attuando provvedimenti di emergenza, fra cui una immediata e diretta distribuzione di una congrua aliquota di frigoriferi . Non potendosi, comunque, iniziare la vaccinazione prima di marzo, si è ritenuto opportuno interpellare su tale ritardo il Consiglio superiore di sanità. Questo non solo ha confortato il Ministero del proprio parere favorevole, ma ha anche approvato i principi organizzativi ed esecutivi da noi predisposti.
Il 28 gennaio ho convocato perciò a Roma tutti i medici provinciali, sottolineando l'importanza del compito che si affidava loro per la campagna di vaccinazione e richiedendo loro il massimo impegno. Ciò perché il piano di emergenza da noi predisposto comporta per ognuno di essi un vero e proprio stato di mobilitazione almeno per due mesi, febbraio e marzo, il primo riservato prevalentemente al programma di organizzazione e il secondo a quello esecutivo.
I medici provinciali nella loro azione di propaganda devono sottolineare particolarmente i seguenti punti: a) le conseguenze economico-sociali della malattia invalidante ; b) l'esaurimento della protezione materna, di norma, entro tre mesi dalla nascita, e conseguentemente l'assoluta necessità di sottoporre i nuovi nati alla pratica vaccinale a partire dall'inizio del quarto mese di vita, perché da tale data essi risultano sprovvisti di ogni efficace difesa contro i micidiali virus selvaggi della polio (ciò è dimostrato dal fatto che nel nostro paese oltre l'85 per cento dei colpiti appartiene al gruppo di bambini da quattro mesi a cinque anni); c) il grado di protezione conferito dalla vaccinazione, che dipende strettamente dalla regolarità e dalla completezza del trattamento; d) la innocuità dei virus vivi attenuati, che è ormai dimostrata dal loro larghissimo impiego nelle condizioni epidemiologiche e di ambiente più disparate ; e) il fatto che l'efficacia di qualsiasi trattamento immunoprofilattico è non soltanto legata alla bontà del vaccino adoperato e al suo corretto uso, ma anche alla estensione del trattamento.
Sarebbe pertanto vana speranza attendersi la sradicazione della endemia poliomielitica da una limitata applicazione della pratica vaccinale: bisogna, al contrario, richiedere la massima estensione della vaccinazione e la massima rapidità nella sua attuazione.
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La Global Polio Eradication Initiative (GPEI) è coordinata da governi nazionali, OMS, Rotary International, US Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e UNICEF.

Sembra si sia interrotta in India la trasmissione della polio: è passato un anno (13 gennaio 2011) dall’ultimo caso segnalato di poliomielite, quello di una bambina di due anni del Bengala occidentale. (L’India un tempo era conosciuta come il paese con l’epicentro mondiale della polio).
Il numero dei paesi-endemici, in cui la trasmissione della malattia non si è mai arrestata, sarà ridotto ad un minimo storico di tre: Pakistan, Afghanistan e Nigeria.


L’India deve comunque continuare a tenere alta l’attenzione sul viurs della polio e sui livelli di vaccinazione dei bambini, per evitare che la polio ritorni. Nel 2011, il Pakistan e l’Afghanistan hanno entrambi registrato un aumento allarmante dei casi di polio; in Cina, in cui non si riscontravano casi dal 1999, il virus della polio è ritornato dal Pakistan.
In Africa, la trasmissione attiva della polio continua in Nigeria, Ciad e nella Repubblica Democratica del Congo, con focolai in Africa occidentale e centrale, negli ultimi 12 mesi.


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(continua Giacomo Mancini)
Per far convergere intorno alla campagna di vaccinazione il consenso più largo dell'opinione pubblica, in ogni provincia è stata predisposta la costituzione di un apposito comitato, chiamando a farne parte personalità ed esperti della provincia.
È stato ancora una volta ricordato che il trattamento profilattico antipolio viene praticato gratuitamente a tutti i soggetti appartenenti al gruppo di età da quattro mesi a venti anni; naturalmente la precedenza assoluta deve essere data al gruppo da quattro mesi a cinque anni, che comprende, come si è detto, fino all'80-85 per cento dei colpiti, provvedendo, in relazione ai quantitativi di vaccino disponibile, alla graduale estensione della vaccinazione ai gruppi di età superiore. Abbiamo in particolar modo raccomandato che tutti gli sforzi siano concentrati, almeno in un primo tempo, per evitare che anche un solo bambino del gruppo da quattro mesi a cinque anni sia privato dei benefici del trattamento protettivo per negligenza o incomprensione dei genitori.
Per raggiungere tale obiettivo si rende necessario predisporre una elaborazione precisa e dettagliata dei vari tempi delle operazioni vaccinali e stabilire un attento e continuativo controllo su tutte le varie operazioni, al fine di poter provvedere con assoluta tempestività ad eliminare gli inconvenienti che comunque potessero presentarsi.
Abbiamo suggerito vari mezzi per poter disporre di un numero sufficiente di centri
e posti di vaccinazione, utilizzando dove è possibile la rete consultoriale dell'O.N.M.I., i poliambulatori e gli ambulatori dei comuni, delle province, delle cliniche universitarie, degli ospedali, degli istituti di assistenza malattia, ecc . Sono già intervenuti accordi con l'O.N.M.I. affinché ci si possa anche giovare della preziosa collaborazione delle assistenti sanitarie e delle vigilatrici d'infanzia.
Al fine di concretare in dettaglio il programma di attuazione della campagna vaccinale, di assicurare all'azione di controllo sullo svolgimento delle operazioni il massimo di tempestività e di efficacia, di evitare soprattutto che si attribuiscano al trattamento profilattico inconvenienti dovuti a tutt'altra causa e di evitare altresì la comparsa di manifestazioni cliniche non aventi con la vaccinazione alcun rapporto oltre quello di una coincidenza cronologica, si è predisposta in ogni provincia la costituzione di una commissione medica, di cui dovranno far parte, oltre il medico provinciale e l'ufficiale sanitario, anche i primari medico e pediatra del locale ospedale, i clinici medico e pediatrico universitari ed il titolare della cattedra di igiene (dove esistono), il direttore sanitario dell'O.N.M.I., l'ufficiale sanitario del capoluogo, il direttore del laboratorio provinciale medico-micrografico, nonché gli esperti che si riterrà opportuno includere.
Inoltre ho predisposto anche la costituzione di una commissione medica centrale ,
composta da un igienista, un pediatra, un clinico medico, un clinico per malattie infettive ed un microbiologo, tutti titolari di cattedra. Per la diagnosi eziologica di eventuali manifestazioni sospette, sia la commissione medica provinciale sia quella centrale potranno rivolgersi ai sedici centri per l 'accertamento virologico attualmente esistenti in Italia e all'Istituto superiore di sanità.
Per la distribuzione del vaccino dobbiamo distinguere la distribuzione del vaccino
per uso di privati e quella per la vaccinazione di Stato. Nel primo caso l'istituto vaccino-produttore ha cominciato ad inviare congrue quantità di vaccino ai propri depositi distribuiti in tutta Italia e dotati dei frigoriferi necessari; tale invio dovrà essere completato entro il prossimo venti febbraio. A partire da tale epoca comincerà la distribuzione del nostro vaccino a tutti gli uffici dei medici provinciali. Questi ultimi predisporranno a loro volta l'invio del vaccino nei centri più importanti della loro provincia; in detti centri saranno organizzati, a tempo opportuno, servizi itineranti, i quali disporranno di cassette refrigeranti e termos, per mantenere costantemente il vaccino alla temperatura di ghiaccio fondente (massimo più 5 gradi), temperatura alla quale il vaccino conserva integra la sua validità per 15 giorni . Gli onorevoli Romano e Nicolazzi potranno così constatare che praticamente è stato seguito con anticipo il loro consiglio: oltreché nelle farmacie all'uopo attrezzate (e non sono poche), il vaccino antipolio sarà reperibile anche negli appositi centri provinciali e comunali, come appunto essi suggeriscono.
Si è provveduto poi a fare accreditare a i medici provinciali, nella misura massima
consentita dalle disponibilità del bilancio, i fondi relativi all'acquisto di quanto occorrente per la pratica esecuzione della vaccinazione. Sulle particolari modalità di esecuzione della vaccinazione stessa forse oggi non è opportuno dilungarsi; desidero solo aggiungere che il vaccino sarà somministrato in sospensione acquosa, mediante due gocce da darsi direttamente con un cucchiaino. Ho raccomandato ai medici provinciali di stabilire un calendario delle varie fasi organizzative ed esecutive e di attenersi ad esso con la massima precisione. Ho chiesto di essere direttamente e sistematicamente informato di ogni cosa, ricordando che tutto quello che riguarda la vaccinazione antipoliomielitica
ha precedenza assoluta su tutto. Il servizio ispettivo del Ministero, opportunamente rinforzato, dovrà accertare che tutto proceda secondo il piano prestabilito. Si è anche detto ai medici provinciali che il Ministero della sanità confida nella loro comprensione e collaborazione, della quale non vi è motivo di dubitare.
Devo infine richiamare l'attenzione degli onorevoli interroganti e dei colleghi tutti
sulla necessità da me sentita di predisporre un vasto piano di propaganda per garantire la massima adesione al programma di vaccinazione, sulla base delle parole di Sabin: « Bisogna vaccinare quante più persone è possibile, nel più breve tempo possibile ». A tale riguardo sottopongo all'attenzione degli onorevoli interroganti una elencazione sommaria di ciò che il Ministero ha ritenuto di dover fare per ottenere appunto, attraverso una vasta opera di propaganda, la partecipazione della popolazione a questa campagna civile che intendiamo promuovere.
Per quanto riguarda gli interventi sui mezzi di comunicazione di massa, ci siamo
rivolti alla R.A.I .-TV., sia direttamente, sia attraverso i ministri delle poste e delle partecipazioni statali e attraverso il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza.
I contatti si svolgono ai seguenti livelli:
a) « Telegiornale » : è stato consegnato materiale vario per la preparazione di inserti ; è stata concordata un 'intervista del ministro; sono state segnalate alcune riunioni provinciali dei comitati organizzatori; sono previsti vari interventi a ritmo progressivo.
b) Programmi televisivi generali : sono in corso accordi con la « TV. dei ragazzi » ,
« Tempo libero », « L'ora dell'agricoltore » e « Telescuola », con appositi programmi.
c) Radio: sono stati presi accordi per una sollecita messa in onda dei comunicati stampa. Sono stati consegnati la sceneggiatura e il soggetto per un documentario radiofonico della durata di 15 minuti.
Per quanto riguarda la stampa d'informazione, d'intesa con la Lega per la lotta
contro la poliomielite, è stato bandito un concorso giornalistico per il migliore articolo divulgativo che verrà pubblicato nel periodo febbraio-maggio. E' stato richiesto l'interessamento della Federazione nazionale della stampa per ottenere una collaborazione da parte di tutti i giornali. Sono stati forniti elementi per articoli e concesse interviste a numerosi quotidiani d'informazione. In particolare, ci siamo rivolti alla stampa femminile, e sono state interessate le riviste femminili più diffuse, inviando loro un «appello del ministro», che ha trovato già vasta eco sulle loro pagine, provocando la richiesta di interviste e schemi per articoli da parte di altre riviste affini.
Ci siamo altresì rivolti alla stampa medica o specializzata, interessando l'Unione
dei medici collaboratori della stampa e fornendo elementi e dati per la compilazione di articoli sulle riviste mediche più diffuse.
Si è provveduto a prendere accordi con l'Associazione aiuti internazionali per la produzione di 3-4 shorts della durata di un minuto circa; tali shorts verranno successivamente consegnati ai cinemobili della Presidenza del Consiglio ed introdotti nel circuito cinematografico. È stato elaborato anche il soggetto per un documentario cinematografico in 35 millimetri, della durata di 12 minuti, che si cercherà di introdurre nel circuito normale. Sono state sollecitate, tramite il Ministero del turismo e dello spettacolo, le case produttrici di cinegiornali per la ripresa delle varie fasi della campagna. Si è provveduto alla stampa di manifesti, d'intesa con la Lega per la lotta contro la poliomielite, ed è stato studiato un modello di manifesto-tipo per annunciare la vaccinazione, che verrà distribuito prevalentemente nelle province meridionali che richiedono maggiori sollecitazioni.
Si è provveduto, sempre d'intesa con detta lega, a predisporre lo schema di un giornale murale da far affiggere presso uffici pubblici. Sono in corso accordi con la Presidenza del Consiglio per dedicare un numero del giornale murale "Documenti di vita italiana" alla vaccinazione antipolio, e le è stato fornito il materiale relativo. Vi sono stati interventi differenziati presso sindacati, associazioni mediche, femminili e giovanili. Per la prima volta è stata richiesta ufficialmente la collaborazione dei sindacati in materia esclusivamente sanitaria. Sono lieto di comunicare che i sindacati hanno accolto con entusiasmo l'appello loro rivolto ed è stato loro fornito materiale per articoli divulgativi e propagandistici su giornali di categoria e giornali murali di fabbrica, promettendo collaborazione per la vaccinazione presso gli asili-nido di fabbrica.
E' stata anche chiesta la collaborazione della Confindustria per l'organizzazione di sedute di vaccinazione negli asili-nido e per la collaborazione da parte del servizio sociale di fabbrica. Ci siamo rivolti, naturalmente, anche alla Federazione nazionale degli ordini dei medici, alla Società italiana di pediatria , alle federazioni dei collegi delle infermiere, assistenti sanitarie, ostetriche e vigilatrici d'infanzia, all'Associazione medici condotti, all'Associazione italiana per l'igiene, all'Associazione ufficiali sanitari ed alle associazioni femminili. Sono stati interessati, infatti, il Centro femminile italiano e l'Unione donne italiane, e saranno esaminati in una prossima riunione di lavoro i mezzi più rapidi ed efficaci di collaborazione. Ci siamo rivolti, infine, alle associazioni giovanili ed all'Associazione genitori ed insegnanti, mentre è stato rivolto un apposito appello del ministro a i genitori italiani.
Vi è stata infine una pressione sugli enti locali; è stata inviata una lettera personale del ministro a tutti i sindaci dei comuni italiani, alla quale è stato accluso un duplice modello di lettera da inviare a tutti i genitori di bambini che compiono tre mesi di vita e un altro tipo per i bambini al di sotto di cinque anni. D'intesa con l'Associazione aiuti internazionali, un programma di educazione sanitaria è stato formulato ad uso delle madri dei piccoli al di sotto di un anno in un opuscoletto che verrà prevalentemente diffuso nel sud tra i renitenti al primo appello.
Abbiamo altresì preso contatto con le amministrazioni centrali dello Stato e sono state tenute riunioni di lavoro con funzionari della Presidenza del Consiglio, del Ministero delle poste e telecomunicazioni, del Ministero dell' interno e di quello della pubblica istruzione, stabilendo inoltre proficui contatti con il Ministero del turismo e dello spettacolo.
Abbiamo preso accordi con la Presidenza del Consiglio consegnando materiale per un articolo su "Documenti di vita italiana", mentre verranno presi accordi per la distribuzione di shorts e documentari per mezzo di cinemobili.
E' stato, inoltre, richiesto di diramare apposita circolare a tutti gli altri ministeri, ed alla stampa locale di dedicare un apposito notiziario alla campagna di vaccinazione antipolio.
Dal Ministero delle poste e delle telecomunicazioni è stato ottenuto un annullamento postale che entrerà in funzione in tutta Italia verso il 24 febbraio con il motto « Vaccinate contro la polio » . Verranno impartite disposizioni alle sedi provinciali per favorire la collaborazione da parte dei portalettere (e specialmente di quelli dei piccoli centri) alla distribuzione degli inviti alle madri mentre verrà favorita l'affissione di giornali murali presso le sedi degli uffici delle poste e telegrafi. Con il Ministero dell'interno sono stati presi accordi sulla base dei quali verranno emanate precise disposizioni ai prefetti per favorire l'attività dei medici provinciali e rivolte raccomandazioni ai sindaci per l'affissione dei manifesti di propaganda.
Dal Ministero della pubblica istruzione, inoltre, verranno emanate precise disposizioni ai provveditori agli studi, mentre è stato predisposto uno schema d'intervento nella scuola già distribuito ai medici provinciali.
Infine sono stati rivolti appelli ai principali enti mutualistici perché diffondano tra il
proprio personale medico gli inviti alla vaccinazione e affinché collaborino sul piano locale all'organizzazione delle vaccinazioni.
L'Opera nazionale maternità e infanzia, è stato già detto, ha strettamente collaborato, ed è stata concordata la produzione da parte sua di un tesserino della vaccinazione da consegnarsi alla madre con impostazione educativa e di promemoria. Sono stati anche concordati articoli per un apposito numero speciale. Eguali intese sono state stabilite con la C.R.I. Infine, vi sono interventi sul piano locale attraverso la costituzione di speciali comitati provinciali già in corso in quasi tutte le province d' Italia. Questo è quanto il Ministero della sanità ha predisposto a partire dal 1° marzo perché la campagna antipolio sia la più larga possibile. 
Era un dovere che abbiamo sentito di adempiere; e oggi qui alla Camera vi è soltanto da esprimere l'augurio, che per altro in parte si basa sui risultati raggiunti in altri paesi: che, attraverso la vaccinazione che intendiamo fare su larghissima scala, anche nel nostro paese possano essere notevolmente ridotti i casi di poliomielite che in passato si sono verificati.


10 FEBBRAIO 2013






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